Fin da piccola cucinavo con mia madre che considerava il cibo il suo nido.
Per questo, cucinare mi fa sentire a casa.
Sono nata a Reggio Calabria, terra ricca di calore e passione, dove il mare e il sole si uniscono a profumi e sapori mediterranei che sanno di agrumi, prodotti sott’olio, origano, finocchietto e molto altro. Per questo, i miei menù nascono dalla freschezza e dalla stagionalità del territorio che mi ispira per creare qualcosa di innovativo.
Quando studiavo all’istituto alberghiero, non immaginavo che avrei lavorato negli hotel a 5 stelle di grandi catene alberghiere internazionali come Starwood, Roswood, Belmond, Four Season, HNH Hotels.
La paura è un limite finché la trasformi nel tuo punto di forza!


Cosa ho imparato in cucina
Trova una musa per la tua cucina e ne farai un'opera d'arte
Cosa serve per cucinare bene
Quando sono a casa, amo cucinare risotti! Mi piace inventarli, studiarli, cucinarli col cuore e gustarli. Per cucinare bene, infatti, serve qualità, studio, amore ed esperienza. Un piatto è fatto bene quando:
- si usano materie prime di ottima qualità
- c’è alla base uno studio degli ingredienti e la voglia di sperimentare
- si lavora con professionalità e rispetto di tutte le norme igieniche
- i processi di lavorazione e cottura sono corretti
- l’amore e passione di chi cucina arrivano a chi assaggia
Creo molti piatti pensando a qualcuno e cucino con la musica perché mi ispira, mi mette allegria e mi aiuta a svuotare la mente per cucinare col cuore. In cucina mi sento libera e felice di potermi esprimere attraverso ciò che sto preparando.
Quando ho capito che sarei diventata una personal chef, continuavo a pensare di voler lavorare in proprio, ma non sapevo ancora di poter lavorare a casa delle persone. Finalmente, nel 2020, ho capito di voler fare la chef a domicilio: un lavoro che mi da grandi soddisfazioni perchè mi permette di entrare in relazione con i clienti, conoscerli, ascoltare le loro storie e proporre dei menù che rievocano in loro sensazioni ed emozioni presenti nel loro vissuto.
A fine servizio, sono i loro occhi a ringraziarmi per aver reso quel momento indimenticabile.